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Prodotti e servizi che promuovono la salute respiratoria, dal neonato all'adulto.

L’area terapeutica Air include un portfolio di prodotti e servizi legati all'atto della respirazione e alla qualità dell'aria che respiriamo.

L'attuale gamma di farmaci respiratori rientra nel pilastro del marchio Air, così come i prodotti neonatali, essendo anch'essi focalizzati sul sistema respiratorio.

 

ASMA E BPCO

Chiesi Farmaceutici dedica il massimo impegno nel curare e migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie che interessano l’apparato respiratorio ed in particolare l’asma e la BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Entrambe le patologie sono caratterizzate da una marcata riduzione del flusso respiratorio sebbene contraddistinte da un differente quadro patofisiologico.

Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 235 milioni di persone nel mondo soffrono di asma, per lo più bambini, mentre 64 milioni di persone presentano la BPCO (stime OMS 2004), destinata a divenire la terza causa di mortalità nel 2030. È stato stimato che nei prossimi dieci anni, le morti per BPCO aumenteranno del 30% qualora non venga adottata nessuna misura per ridurre i fattori di rischio alla base della malattia ed in particolare l’esposizione al fumo di sigaretta1.

Nel quadro di un continuo miglioramento della salute del paziente, Chiesi Farmaceutici ricerca e sviluppa nuove soluzioni terapeutiche basate sulla tecnologia formulativa Modulite®, che permette di ottenere soluzioni in spray (pMDI pressurized Metered Dose Inhaler) per inalazione in grado di erogare particelle extrafini. Chiesi Farmaceutici ha inoltre brevettato ed introdotto sul mercato un dispositivo medico per inalazione a polvere secca(DPI dry powder inhaler), anch’esso capace di erogare particelle extrafini.

L’ASMA in pillole

L’asma è per definizione una patologia cronica a base infiammatoria caratterizzata da sintomi respiratori ricorrenti come la mancanza di respiro, la tosse ed il respiro sibilante oltre ad un senso di oppressione toracica. In condizioni normali l’aria è libera di muoversi nei nostri polmoni attraverso un complesso sistema di conduzione chiamato vie aeree. In particolari condizioni e quando il paziente asmatico non è sotto controllo, le vie aeree tendono ad infiammarsi, innescando un classico attacco d’asma. In tal caso la muscolatura delle vie aeree tende a contrarsi, le mucose interne si ispessiscono ed il muco blocca le piccole vie aeree, rendendo difficile l’atto respiratorio. I fenomeni precedentemente descritti sono reversibili, sebbene molto variabili nell’arco di ore, giorni o addirittura mesi o tra individui diversi. Generalmente, l’asma tende a peggiorare di notte e durante le prime ore del mattino. Sebbene non sia possibile guarire, un controllo ottimale dell’asma è possibile e permette al paziente che ne soffre di mantenere una qualità di vita soddisfacente. Ma cosa causa l’asma? L’attacco asmatico si produce quando un soggetto predisposto viene a contatto con fattori irritanti o a cui è diventato allergico. In particolare, i fattori predisponenti sono la genetica (che spiega la maggiore ricorrenza della patologia in caso di familiarità), la presenza di allergie, il sesso femminile, l’obesità ed anche l’etnia. Allo stesso modo, i fattori ambientali, che se inalati in quantità significative possono scatenare un attacco d’asma, sono gli allergeni, gli inquinanti professionali, il fumo di tabacco, l’inquinamento ambientale oltre alle infezioni delle vie aeree. L’asma colpisce particolarmente i bambini e gli adolescenti, sebbene negli ultimi anni le diagnosi di asma in adulti ed anziani risultino sempre più frequenti.2

 

La BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO) in pillole

La BPCO è una patologia respiratoria caratterizzata da una persistente ostruzione bronchiale (irreversibile), associata ad una aumentata risposta infiammatoria cronica delle vie aeree a particelle nocive o gas. I sintomi classici associati alla BPCO sono la dispnea, la tosse cronica e la produzione cronica di catarro. Spesso si verificano episodi di peggioramento acuto di questi sintomi chiamati riacutizzazioni. Il meccanismo che contribuisce allo sviluppo dell’ostruzione bronchiale in pazienti affetti da BPCO è duplice: da un lato, uno spiccato fenomeno infiammatorio a carico delle piccole vie aeree unitamente all’ispessimento delle pareti ed a un aumento delle resistenze al flusso d’aria, dall’altro, una progressiva distruzione del parenchima polmonare (enfisema) associata alla perdita di retrazione elastica dei polmoni. Spesso tali fenomeni coesistono e portano in ogni caso ad una globale riduzione del flusso d’aria attraverso i polmoni. Ma quali sono i fattori di rischio per la BPCO? Anzitutto esistono fattori genetici che predispongono alcuni individui a sviluppare la patologia. In linea generale, il fattore di rischio ritenuto in assoluto determinante è l’esposizione a fattori inquinanti quali il fumo di tabacco, oltre che l’esposizione a fattori di inquinamento domestico (legato alla cottura di alimenti o gas esalati dalla combustione di biocarburanti) o inquinamento ambientale. A questi si associano fattori secondari quali l’età, il sesso, lo status socio-economico, la presenza di infezioni respiratorie o di asma o bronchite cronica. In genere, i pazienti affetti da BPCO sono a maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, osteoporosi, diabete, tumore polmonare e bronchiectasie, che a loro volta incrementano notevolmente il rischio di ospedalizzazioni o di morte. Differentemente dall’asma, la BPCO insorge soltanto in età adulta e non esiste nei pazienti giovani, poiché il suo sviluppo prevede una lenta e duratura esposizione ai fattori di rischio.3

 

Reference List

  1. who.int/en
  2. ginasthma.org 
  3. goldcopd.com 

 

IL LUNGO IMPEGNO DI CHIESI PER L'INNOVAZIONE SOSTENIBILE

 

In qualità di Società Benefit registrata e di più grande gruppo biofarmaceutico globale ad aver ottenuto la certificazione B Corp™, il Gruppo Chiesi ha adottato misure attive per formalizzare e applicare il proprio impegno per la sostenibilità a lungo termine. In quanto azienda farmaceutica, questo ci investe di un duplice ruolo: prendersi cura dei nostri pazienti, ma anche dell'ambiente che ci circonda.

Sosteniamo la ricerca continua, investendo nell'innovazione per creare prodotti più efficaci e rispettosi dell'ambiente, migliorando e preservando la salute dei pazienti.

Nel 2019 Chiesi è stata la prima azienda farmaceutica ad annunciare pubblicamente il proprio impegno ad affrontare l'impatto del propellente nei pMDI, in linea con il nostro obiettivo di diventare Carbon Neutral entro il 2035 anche per lo scope 3 (leggi di più qui). Abbiamo impegnato 350 milioni di euro in un piano di investimenti per lo sviluppo di una nuova soluzione ecologica che preserva la scelta dei pazienti, sostituendo l'attuale propellente negli inalatori con un innovativo propellente a basso impatto ambientale (HFA152a), riducendo l'impronta di carbonio dei nostri pMDI di quasi il 90% nel 2025, continuando nel frattempo a investire nella nostra piattaforma DPI.

Siamo orgogliosi di aver intrapreso un'azione decisa e ambiziosa per garantire che i pazienti possano continuare ad accedere alle opzioni di trattamento per via inalatoria che meglio si adattano alle loro esigenze, proseguendo al tempo stesso le attività di ricerca per trovare la soluzione più ecologica disponibile. Incoraggiamo altri operatori del settore a unirsi a noi.

Per accedere alla “POSIZIONE DI CHIESI SULL'UTILIZZO DEI F-GAS NEI PRODOTTI FARMACEUTICI” cliccate qui.

NEONATOLOGIA

In una gravidanza fisiologica il parto avviene tra la 37ª e la 42ª settimana di gestazione, quando il feto è ormai completamente sviluppato ed è pronto ad adattarsi alla vita extrauterina. Quando il parto avviene prima della 37ª settimana di gestazione, il neonato viene considerato prematuro.

Dall’età gestazionale dipende lo stato di sviluppo di molti organi: per questo motivo, tra i problemi più gravi che possono interessare il bambino prematuro vi sono quelli legati alla funzionalità dei polmoni. A seconda dell'epoca in cui avviene il parto, i polmoni possono essere parzialmente o totalmente immaturi, e quindi incapaci di garantire una funzionalità respiratoria adatta.

Da quasi 30 anni, Chiesi è fortemente impegnata in Neonatologia. Lavorando fianco a fianco con la comunità scientifica neonatale e investendo in Ricerca e Sviluppo, Chiesi si pone ogni giorno l’obiettivo di offrire trattamenti innovativi ed efficaci per i neonati prematuri. Grazie a questo costante impegno e incoraggiando la diffusione e il miglioramento delle pratiche cliniche, Chiesi è divenuta un importante partner a livello globale, ed è oggi presente in quasi 100 paesi con i suoi prodotti salvavita per i neonati prematuri.

APNEA DEL PREMATURO

Uno sviluppo incompleto dell’apparato respiratorio e delle aree del cervello che controllano la respirazione è una condizione comune nei neonati prematuri, soprattutto per quelli che alla nascita mostrano un peso inferiore al chilogrammo. L’immaturità del sistema nervoso centrale si traduce in varie problematiche, tra cui la tendenza al manifestarsi di episodi di apnea spontanea, definita generalmente come una pausa tra due respiri superiore ai 20 secondi. Clinicamente, questa interruzione può accompagnarsi ad un rallentamento del battito cardiaco, o ad una diminuzione della quantità di ossigeno nel sangue. Visivamente, un bambino apnoico può assumere un colorito pallido o bluastro, e si può riscontrare una sensibile riduzione del tono muscolare. Minore è l’età gestazionale e maggiore è il rischio del verificarsi di apnee, che generalmente iniziano a manifestarsi tra i 2 ed i 3 giorni dopo la nascita.

Gli episodi di apnea più leggeri possono essere risolti con una stimolazione tattile del neonato, mentre nei casi più severi si rende necessario un approccio di tipo farmacologico con stimolanti, come ad esempio la caffeina.

La adenosina è un neurotrasmettitore che fisiologicamente riduce l’attività di alcune parti del cervello, compresa quella che controlla la respirazione. In tale contesto, la caffeina si oppone alla azione della adenosina attraverso l’impedimento del legame della adenosina ai suoi siti recettoriali, risultando così in una stimolazione del cervello a riattivare la respirazione.

 

RSD (Respiratory distress syndrome - Sindrome da distress respiratorio)

La sindrome da distress respiratorio, (o RDS, dall’acronimo in inglese)  è una condizione che si verifica nei neonati prematuri. Quando ci si riferisce all’RDS, più che ad una singola malattia si parla di un quadro di sintomi legati al non completo sviluppo dell’apparato bronco-polmonare. L’RDS si presenta come una insufficienza respiratoria le cui gravità ed incidenza sono direttamente correlate al grado di prematurità, essendo infatti l’RDS più frequente e più severa nei bambini nati prima della 28ª settimana di gestazione.

La causa di questa insufficienza respiratoria è la carenza di surfattante polmonare. Questa sostanza tensioattiva riveste come una sottilissima pellicola la superficie interna degli alveoli polmonari, consentendo ai polmoni di espandersi con facilità ed evitandone il collasso durante le fasi espiratorie (atelettasia). La carenza di surfattante causa difficoltà respiratorie che risultano in una scarsa ossigenazione, un aumentato sforzo respiratorio e la necessità di un supporto alla respirazione.

Tipicamente, un neonato pretermine presenta un pool molto limitato di surfattante nei polmoni, che decresce ulteriormente anche a causa della stessa RDS. Quando necessario, la somministrazione di un surfattante esogeno viene utilizzata per compensare questo deficit.

 

FIBROSI CISTICA

La fibrosi cistica è una malattia genetica ereditaria. A causa di una mutazione genica si ha l’alterazione di una proteina chiamata CFTR, presente in tutti gli organi, che regola gli scambi di sodio, cloro e acqua attraverso le membrane cellulari. Gli organi più colpiti dalla malattia sono i polmoni ed il pancreas; nei primi si osserva la presenza di secrezioni dense e viscose, che contribuiscono a creare un ambiente ideale per batteri, come lo Pseudomonas aeruginosa, predisponendo il paziente ad infezioni ed infiammazioni ricorrenti, che a loro volta possono essere anche di grave entità, come la polmonite.

La cronicizzazione di questi processi infiammatori può nel tempo danneggiare il tessuto polmonare ed indurre conseguentemente ad una insufficienza respiratoria che e’la principale causa di mortalita’in questi pazienti. I sintomi dell'infezione sono molteplici e variano di intensità da caso a caso e da momento a momento: tosse insistente, difficoltà respiratoria, espettorazione, ridotta resistenza alla fatica, inappetenza, malessere e febbre.