Home > News > Dalle cellule al packaging

Autorizzo al trattamento dei miei dati personali
ai sensi del D.L. 30 giugno 2003 n. 196
Inserire il campo email
Inserire un indirizzo email valido
La tua richiesta è stata inviata con successo
Accettare l'informativa sulla privacy

Dalle cellule al packaging

Data: 29/12/2022

Il Biotech Center of Excellence porta a Parma il futuro della medicina e della scienza

 

I lavori per la costruzione del nuovo polo d’eccellenza, il Biotech Center of Excellence, iniziati con la cerimonia di “Inizio dei Lavori” tenutasi il 21 novembre 2022, procedono a ritmo serrato e secondo i piani. Il nuovo polo per lo sviluppo di prodotti biologici, che dovrebbe essere pienamente operativo nel 2024, potenzierà le competenze europee in materia di produzione innovativa. Inoltre, risponde efficacemente alle problematiche messe in evidenza dalla pandemia da COVID-19, come la necessità di migliorare la resilienza dei sistemi sanitari.

 

Il Coronavirus ha reso evidente quanto sia importante dare peso alla ricerca scientifica e allo sviluppo farmaceutico nonché il ruolo che le industrie di questo settore possono svolgere in tal senso. Il palese sovraccarico del sistema sanitario esige un'innovazione scientifica e medica più rapida, in grado di affrontare le sfide di oggi e degli anni a venire. Un approccio all'avanguardia è fondamentale per garantire l'autonomia strategica e l'accesso all'innovazione nel settore farmaceutico.

 

Investire nella ricerca è da sempre fondamentale affinché il nostro Paese e l'Europa diventino sovrani nella produzione e nell'accesso all'innovazione.

Alberto Chiesi, Presidente del Gruppo Chiesi

 

Questa consapevolezza contrasta con la situazione attuale in Europa. A causa dello scarso valore dato alla funzione strategica del settore farmaceutico, si è assistito a un crescente sviluppo "off-shore" di tecnologie all'avanguardia al di fuori dell'Europa. Ciò è particolarmente evidente nel campo delle biotecnologie. Mentre Stati Uniti e Cina incrementano rapidamente la spesa destinata alla R&S farmaceutica, l'Europa subisce una contrazione della quota di investimenti globali previsti per tali attività e una regressione della sua posizione quale centro leader per l'innovazione biofarmaceutica. Infatti, gli investimenti in R&S in Europa sono aumentati di 4,5 volte tra il 1990 e il 2017, mentre negli Stati Uniti sono cresciuti di 8 volte nello stesso periodo[1]. Di conseguenza, l'Europa non è stata in grado di mantenere la propria quota di mercato globale nell'ambito biotecnologico, che negli ultimi 30 anni è cresciuto costantemente a un tasso annuo superiore al 12%. Solo il 22% delle nuove terapie sviluppate nel mondo proviene dall'Europa, quasi la metà dagli Stati Uniti e il resto dalla Cina e da altre parti dell'Asia.

 

Investire nelle biotecnologie vuol dire investire nella medicina del futuro, in quanto ci prepara ad affrontare le sfide di domani.

Antonio Magnelli, Head of Global Manufacturing Division del Gruppo Chiesi

 

Secondo un recente rapporto[2] commissionato dalla Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA), i fattori alla base del declino d'interesse nei confronti dell'Europa come polo per gli investimenti biofarmaceutici sono molteplici:

 

  • il focus dato a una spesa suddivisa tra gli Stati membri piuttosto che concentrata su cluster principali,
  • il declino di centri biofarmaceutici,
  • un approccio a compartimenti stagni nella definizione delle politiche,
  • la perdita di opportunità nell'ambito delle nuove soluzioni terapeutiche e della trasformazione digitale
  • e il contesto geopolitico e normativo.

 

Recentemente, l'economia globale è stata destabilizzata da eventi sconvolgenti come la pandemia da COVID-19, la guerra in Ucraina, gli attriti nel commercio globale, la crisi climatica e la scarsità energetica a livello mondiale. La pandemia da COVID-19, in particolare, ha portato a dare maggiore attenzione alla solidità delle catene di approvvigionamento dell'indotto farmaceutico e alle esigenze di localizzare la produzione. Per raggiungere la sovranità dell'Italia e dell'Europa nella produzione e nell'accesso all'innovazione, le istituzioni devono creare un quadro normativo agile e lungimirante e prevedere forti incentivi che incoraggino il progresso nella scienza, nella tecnologia e in farmaci innovativi. È solo con questo atteggiamento che sarà possibile rendere l'Europa un contesto interessante per gli investimenti nel settore biofarmaceutico e far fronte all'impatto e ai rischi posti dall'ambiente geopolitico in continua evoluzione. La scelta di ubicare il nuovo polo nelle vicinanze della sede centrale di Parma risponde a queste esigenze.

 

Inoltre, il Biotech Center of Excellence rappresenta una tappa fondamentale nella promozione di una pipeline innovativa e nella creazione di opportunità di collaborazioni future. Per le giovani biotecnologie europee, questo progetto costituirà un'interessante possibilità di investire in Europa e, allo stesso tempo, genererà nuove competenze per il futuro di Chiesi.

 

Il Biotech Center of Excellence

 

Inizio attività: 2024

Investimento: 85 milioni di euro

Scopo: sviluppo e produzione di principi attivi biologici, tra cui anticorpi monoclonali, enzimi e altre proteine

Ambito di attività: dalle cellule al packaging

Obiettivo: punto di riferimento per l'intero settore farmaceutico grazie allo sviluppo in-house di soluzioni terapeutiche e alla collaborazione e all'implementazione di progetti sinergici con altre aziende

Personale: 105 persone altamente qualificate

 

 

[1] https://www.efpia.eu/news-events/the-efpia-view/blog-articles/eu-industrial-and-pharmaceutical-strategy-an-opportunity-to-drive-europe-s-health-and-growth/

[2] https://www.efpia.eu/media/676753/cra-efpia-investment-location-final-report.pdf