Parma, 17 maggio 2016 - Nel trattamento della Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) l’associazione fissa di corticosteroidi per inalazione (ICS) e di broncodilatatori LABA (beta2-agonisti a lunga durata d'azione) riduce le esacerbazioni moderate e severe ed è raccomandato per questo motivo nelle linee guida cliniche attualmente in uso. Un’analisi comparativa basata su dati pubblicati e presentata in occasione del congresso annuale della American Thoracic Society a San Francisco (13-18 maggio) svela che per i pazienti affetti da BPCO, l’associazione fissa Beclometasone/Formoterolo (BDP/FF) in formulazione extrafine è più efficace nel ridurre la frequenza di esacerbazioni moderate e severe rispetto all’associazione fissa LABA/LAMA (beta2-agonisti e agenti antimuscarinici a lunga durata d'azione) se paragonate alle corrispondenti mono-terapie. Da questa analisi si evince che BDP/FF extrafine è in grado di ridurre le esacerbazioni del 25-30% in media rispetto al solo FF (riduzione che è considerata clinicamente rilevante e migliorativa della qualità della vita dei pazienti). Al contrario, i dati disponibili su Indacaterolo/glicopirrolato (IND/GLY) indicano che i LABA/LAMA forniscono una riduzione minore rispetto ai LABA (10-12%) che non raggiunge la soglia della rilevanza clinica. Ciò supporta l’importanza dell’ICS nella prevenzione delle esacerbazioni in BPCO.
La BPCO è una malattia progressiva che ostruisce le vie aeree e che porta a una riduzione della funzionalità polmonare causando un peggioramento della qualità della vita e il rischio di esacerbazioni. Pazienti affetti da BPCO moderata o severa sono infatti inclini ad esacerbazioni, la cui frequenza aumenta a seconda della gravità della malattia e hanno un impatto negativo sulla progressione della patologia.
Le associazioni fisse ICS/LABA sono raccomandate come prima scelta di trattamento soprattutto in quei pazienti maggiormente a rischio di esacerbazioni. L’associazione fissa extrafine BDP/FF è stata approvata in Europa per il trattamento della BPCO sia come pMDI, pressurized metered dose inhaler, e sia come DPI, dry powder inhaler, trattando tutto l’albero bronchiale, sia le grandi che le piccole vie aeree.
Al congresso annuale della American Thoracic Society, sarà presentata domani un’analisi, basata su dati pubblicati, sull’effetto di BDP/FF extrafine paragonato a IND/GLY sulla riduzione di esacerbazioni moderate e severe. Questa analisi dimostra che, se paragonate alle corrispondenti terapie con monocomponenti:
“Basandoci su questa analisi, è evidente che l’aggiunta di un ICS a un LABA in un’associazione fissa fornisce un beneficio rilevante ai pazienti a potenziale rischio di esacerbazioni e ospedalizzazione se paragonato a una terapia con un solo broncodilatatore,” ha commentato Stefano Petruzzelli, Chief Medical Officer di Chiesi Farmaceutici, “mentre un LABA-LAMA non conferisce lo stesso vantaggio rispetto alla monoterapia corrispondente con LAMA.”
“L’interpretazione di questi risultati sull’efficacia del BDP/FF extrafine,” ha aggiunto Alberto Papi, Professore di Medicina Respiratoria presso l’University di Ferrara “dovrebbe prendere in considerazione sia la natura infiammatoria della maggior parte delle esacerbazioni, sia il valore aggiunto della formulazione extrafine che permette una maggiore deposizione del trattamento non solo nelle grandi, ma anche nelle piccole vie aeree, quindi in tutto l’albero bronchiale”.
Chiesi Farmaceutici
Chiesi Farmaceutici è un gruppo internazionale orientato alla ricerca, con oltre 80 anni di esperienza e con sede a Parma. Chiesi ricerca, sviluppa e commercializza farmaci innovativi nelle aree terapeutiche respiratoria e della medicina specialistica. Nel 2015 l’azienda ha realizzato un fatturato di oltre 1,46 miliardi di Euro, in crescita del 9,4% rispetto al 2014. Il Centro Ricerche di Parma, i laboratori di Parigi (Francia), Cary (USA), Chippenham (UK) e il team di R&S della controllata Zymenex (Svezia e Danimarca) collaborano ai programmi pre-clinici, clinici e registrativi del Gruppo. Chiesi impiega oltre 4500 persone, 560 delle quali dedicate ad attività di ricerca e sviluppo