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Una app digitale per colmare il divario di accesso alle cure per la BPCO

Data: 18/04/2023

Storia di una partnership eccezionale e di un prodotto innovativo

 

Di Ameya Phadke, Patients Non-Pharma Solutions Leader del Gruppo Chiesi

 

Kaia COPD, una soluzione digitale per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), è stata inserita all’inizio di quest’anno nella directory tedesca DiGA come applicazione digitale per la salute. I medici e gli psicoterapeuti potranno ora prescriverla e sarà rimborsata dall’assicurazione sanitaria obbligatoria e da molte assicurazioni sanitarie private. Un grande successo per noi di Chiesi e un successo ancora più grande per le persone che soffrono di questa difficile malattia cronica[1].

 

Lo sviluppo di un’applicazione interattiva per il trattamento della BPCO e la cooperazione Kaia-Chiesi sono, sotto molti aspetti, un fattore di grande novità. La partnership rispecchia uno dei valori fondamentali di Chiesi: concentrarsi sui risultati per i pazienti; una mossa sincera per dimostrare che vogliamo far seguire alle parole i fatti. Inoltre, la partnership tra Kaia e Chiesi può fungere da modello per future alleanze nel campo della gestione olistica della BPCO.

 

Una fortunata coincidenza

Era la fine del 2018, un mondo precedente al COVID-19 e un mondo in cui le tecnologie di “Digital Health” non erano così diffuse. Noi di Chiesi eravamo consapevoli del fatto che le esigenze dei pazienti erano in gran parte disattese, ma all’epoca eravamo ancora in cerca di modi concreti e credibili per risolverle.

 

Abbiamo saputo di una start-up con sede a Monaco di Baviera, Kaia Health, che aveva pubblicato un piccolo studio di fattibilità valutando una nuova soluzione digitale come modo per migliorare i risultati terapeutici dei pazienti affetti da BPCO. E questo ci ha incuriositi. Per la prima volta, abbiamo visto qualcuno fare un serio tentativo nel definire le linee guida comportamentali per i pazienti affetti da BPCO, con una terapia digitale che sfrutta gli elementi chiave della riabilitazione polmonare.

 

Ci siamo quindi messi in contatto con il loro amministratore delegato. Nel giro di poche telefonate abbiamo capito che c’era l’opportunità di fare qualcosa di speciale insieme per i pazienti. Alla nostra mail iniziale ha fatto seguito un importante accordo di scambio e collaborazione che è durato più di un anno. È stata una delle prime volte che un’azienda digitale e una farmaceutica si sono unite per lavorare insieme su una terapia digitale a supporto dei risultati del trattamento della BPCO, lavorando sul comportamento, invece del solo ausilio farmacologico.

 

Introdurre sul mercato un prodotto terapeutico digitale ha le sue sfide e richiede una serie di capacità che poche (o nessuna) aziende possiedono nella loro interezza. Così, Kaia e Chiesi hanno visto un’opportunità unica di sfruttare i reciproci punti di forza. Kaia ha sviluppato un prodotto forte, dimostrando allo stesso tempo capacità rilevanti nel farlo in modo coerente a un intervento medico credibile, dai sistemi in atto per garantire la conformità alle normative, all’esperienza per condurre studi ben progettati, che dimostrino l’efficacia delle soluzioni proposte[2].

 

D’altra parte, Chiesi ha una importante storia nella fornitura di soluzioni terapeutiche per i pazienti affetti da malattie respiratorie croniche (in particolare la BPCO) contribuendo con una profonda conoscenza e capacità di commercializzazione su scala delle proprie terapie. Questo approccio complementare ha permesso alle due aziende di portare i loro punti di forza in una partnership “1+1=3” che è stata superiore alla somma delle sue parti.

 

Sfidare lo status quo

Nella vita reale, trovare le soluzioni per stabilire delle routine salutari non è mai semplice e ciò che in teoria sembra facile può spesso trasformarsi in una serie di ostacoli per i pazienti. Tra questi ostacoli vi sono: avere un referto per un programma di riabilitazione polmonare; individuare un programma come base, con tempi di attesa che possono essere lunghi; trovare mezzi di trasporto per frequentare fisicamente il programma per diversi mesi; infine, la garanzia di svolgere le attività di riabilitazione a casa al termine del programma.[3]

 

Anche se questo è già abbastanza impegnativo per una persona, dobbiamo tenere presente che la maggior parte dei pazienti affetti da BPCO sono anziani con possibilità di trasporto limitate e che molti di loro presentano diverse comorbidità, tra cui disturbi come ansia e depressione. Tutto ciò amplifica le sfide poste da queste barriere.[4]

 

Abbiamo perciò compreso che lo status quo si deve a diversi problemi: le risorse limitate del sistema sanitario, la capacità limitata dell’attuale infrastruttura riabilitativa e, infine, le sfide logistiche che i pazienti con BPCO si trovano ad affrontare. Risultava evidente che bisognava rivalutare l’attuale modalità del portare fisicamente i pazienti alla riabilitazione.

 

Ci siamo quindi chiesti: è possibile capovolgere il modello attuale? Invece di portare i pazienti alla riabilitazione, è possibile portare la riabilitazione dai pazienti? In altre parole, possiamo consentire ai pazienti di accedere a una riabilitazione efficace, basata su evidenze scientifiche, nelle loro case?

 

Abbiamo esaminato diversi modi per poter raggiungere questo obiettivo e ci siamo resi conto che l’approccio più fattibile erano le tecnologie digitali. Una soluzione per colmare il divario di accesso consisterebbe nello sfruttare il software per portare gli elementi chiave della riabilitazione polmonare ai pazienti in un formato di facile utilizzo.

 

La Germania è stato il primo Paese a prevedere un sistema di rimborso nazionale per tecnologie di questo tipo.[5] Rappresenta un passo significativo che può servire come invito per un approccio comune da parte dei sistemi sanitari europei per migliorare l’accesso alle tecnologie di questo tipo. Dopo tutto, la rimborsabilità è considerata uno dei principali ostacoli alla diffusione di questi prodotti, oltre alle barriere normative.[6]

 

Adattamento culturale e vision allineata

Quando si entra in una partnership (in particolare una che si allontana dai sentieri battuti come in questo caso), in che modo le aziende tengono conto dei rischi e delle incognite? In particolare, esiste il pericolo reale che “la perfezione sia nemica del bene”; in altre parole, che si attenda indefinitamente un insieme ideale di circostanze esterne. Così, abbiamo visto il valore di un approccio più proattivo e di una partnership orientata ai risultati, che tenesse conto di questo aspetto.

 

Prima dell’inizio di una discussione ufficiale, Kaia e Chiesi hanno trascorso quasi un anno a co-creare una struttura di partnership. Abbiamo trovato il modo di far sì che l’alleanza riflettesse una serie di incentivi allineati e che entrambe le organizzazioni si mettessero in gioco a sufficienza per affrontare insieme gli inevitabili alti e bassi.

 

La creazione di un senso di fiducia reciproca tra le due organizzazioni ha dato i suoi frutti fin dall’inizio, dato che il COVID-19 ha colpito il mondo proprio quando le discussioni sulla partnership erano entrate nel vivo. Piuttosto che trarre indebitamente vantaggio l’una dall’altra, le due aziende si sono date un po’ di tempo per far fronte alle circostanze emergenti e altamente impegnative che il mondo intero stava affrontando. Allo stesso tempo, entrambe le aziende si sono mantenute oneste nelle trattative, dando vita a una vera e propria partnership tra parti.


 

Uno sguardo al futuro

Il nostro obiettivo è fare qualcosa che vada oltre i limiti in termini di ciò che è possibile fare per i pazienti che soffrono di malattie respiratorie croniche, ovvero utilizzare interventi digitali per portare ai pazienti terapie digitali, che affiancano alla gestione della patologia un programma di esercizi dalla comprovata valenza scientifica. Il prodotto utilizza la tecnologia mobile e l’intelligenza artificiale per fornire ai pazienti risorse determinanti per la riabilitazione polmonare a portata di mano, sul loro smartphone o tablet personale, con sessioni di allenamento giornaliere personalizzate. Speriamo che nei pazienti questo si traduca in benefici tangibili e in miglioramenti della loro vita. Non è facile per un’azienda farmaceutica espandersi in servizi non farmacologici, soprattutto se non direttamente collegati a un’offerta o a una soluzione di proprietà. Tuttavia, ci troviamo in un momento di trasformazione del settore, in cui le aziende devono spostare la loro attenzione dai prodotti ai risultati. Se vogliamo davvero mantenere questa promessa, è necessario riconoscere l’impatto che gli interventi non farmacologici possono avere in aggiunta ai farmaci, come importante soluzione all’attuale crisi sanitaria globale.  

 

 

La terapia digitale Kaia COPD

... fornisce elementi importanti per la riabilitazione fisica polmonare tramite smartphone o tablet, consentendo ai pazienti affetti da BPCO l’accesso a un programma terapeutico completo in qualsiasi momento e luogo.

La terapia digitale comprende un’applicazione mobile rivolta all’utente con:

  • esercizi quotidiani e personalizzati;
  • educazione globale;
  • esercizi di consapevolezza, antistress, respirazione e rilassamento.

 

Grazie all’intelligenza artificiale, l’app Kaia COPD si adatta alle prestazioni individuali e al livello della forma fisica dell’utente. Utilizzando la fotocamera dello smartphone o del tablet, la funzione di “allenatore del movimento” si avvale della visione computerizzata e del tracciamento del movimento per analizzare i movimenti in tempo reale e aiuta a correggere gli sbagli visivamente e vocalmente.

Diversi studi hanno confermato l’efficacia dell’intervento digitale, tra i quali uno studio randomizzato controllato multicentrico. I pazienti che hanno utilizzato l’app Kaia Health BPCO hanno registrato miglioramenti clinicamente rilevanti nella qualità della vita correlata alla salute e un aumento dell’attività fisica.

L’applicazione ha il marchio CE in Europa come dispositivo medico di Classe 2a. Attualmente è in fase di lancio in Germania, dove può essere prescritta dai medici, sia come alternativa che come estensione delle terapie tradizionali.

 

Soluzioni non farmacologiche per il paziente in Chiesi

Noi di Chiesi crediamo che l’obiettivo finale sia offrire risultati migliori ai sistemi sanitari e vite migliori ai nostri pazienti. Per realizzare questa promessa utilizziamo soluzioni non farmacologiche, oltre ai nostri farmaci. Comprendiamo a fondo i problemi comportamentali dei nostri pazienti e valutiamo le possibili soluzioni per affrontarli in modo scalabile. Il nostro obiettivo è portare le migliori terapie comportamentali, erogate con la tecnologia, alle persone affette dalle malattie che cerchiamo di curare.

 

[1] https://kaiahealth.com/newsroom/press-releases/kaia-health-worlds-most-widely-available-digital-copd-treatment/

[2]  Spielmanns, M., Gloeckl, R., Jarosch, I., Leitl, D., Schneeberger, T., Boeselt, T., Huber, S. M., Kaur-Bollinger, P., Ulm, B., Mueller, C., Bjoerklund, J., Spielmanns, S., Windisch, W., Pekacka-Egli, A. M. & Koczulla, A. R. (2022, 21. April). Using a smartphone application maintains physical activity following pulmonary rehabilitation in patients with COPD: a randomised controlled trial. Thorax; BMJ. https://doi.org/10.1136/thoraxjnl-2021-218338

Spielmanns, M., Boeselt, T., Huber, S. M., Bollinger, P. K., Ulm, B., Peckaka-Egli, A., Jarosch, I., Schneeberger, T., Schoendorf, S., Gloeckl, R. & Koczulla, A. (2020, 11. Juli). Impact of a smartphone application (KAIA COPD app) in combination with Activity Monitoring as a maintenance program following Pulmonary Rehabilitation in COPD: the protocol for the AMOPUR Study, an international, multicenter, parallel group, randomized, controlled study. Trials; Springer Science+Business Media. https://doi.org/10.1186/s13063-020-04538-1

[3] Sami, R., Salehi, K., Hashemi, M. et al. Exploring the barriers to pulmonary rehabilitation for patients with chronic obstructive pulmonary disease: a qualitative study. BMC Health Serv Res 21, 828 (2021). https://doi.org/10.1186/s12913-021-06814-5

Brighton, L. J., Bristowe, K., Bayly, J., Ogden, M., Farquhar, M., Evans, C. J., Man, W. D. C., & Maddocks, M. (2020). Experiences of pulmonary rehabilitation in people living with chronic obstructive pulmonary disease and frailty. A qualitative interview study. Annals of the American Thoracic Society17(10), 1213–1221.
https://doi.org/10.1513/AnnalsATS.201910-800OC

[4] American Lung Association. (o. D.). COPD and Emotional Healthhttps://www.lung.org/lung-health-diseases/lung-disease-lookup/copd/living-with-copd/coping-with-emotions#:~:text=Anxiety%20and%20depression%20are%20both,than%20just%20improve%20your%20mood.

[5] https://www.mckinsey.com/industries/life-sciences/our-insights/germanys-e-health-infrastructure-strengthens-but-digital-uptake-is-lagging

[6] https://www.pharmaceutical-technology.com/comment/digital-therapeutics-germany/